Il nostro impegno è con la democrazia


CARACAS.- Ancora una volta i Democratici di Sinistra italiani hanno inviato un osservatore per garantire la trasparenza di un passaggio elettorale e riaffermare il sostegno alle forze democratiche e progressiste riunite nella Coordinadora Democratica. Ignazio Vacca, dirigente dei Ds e direttore del sito www.dsonline.it, ha seguito con estrema attenzione il referendum venezolano visitando seggi elettorali in vari luoghi di Caracas e seguendo passo passo la lunga notte dei risultati. A poche ore dal suo ritorno in Italia gli chiediamo di fare per noi un’analisi di questa esperienza.


– Questi giorni ho potuto osservare una partecipazione straordinariamente positiva del popolo al referendum, positiva per la determinazione con cui tutti hanno sopportato ore di fila causate da un evidente malfunzionamento delle macchine elettorali. Le persone sono state in fila con una encomiabile compostezza, evitando scontri. Gli episodi di violenza, che purtroppo hanno causato dei morti, e vanno senza dubbio indagati, sono stati pochissimi in confronto con il clima che si respirava nella quasi totalità dei seggi. Questo atteggiamento dimostra un grande attaccamento del popolo, di tutte le tendenze, alla democrazia. Dimostra che la gente non vuole lo scontro politico violento e desidera confrontare le diverse opinioni in forma democratica. A questa partecipazione devono saper dare una risposta tutte le forze politiche. Per la vita politica venezuelana è iniziata una nuova fase.


– Il partito Ds è stato il primo grande partito di sinistra europeo che ha rivolto un’aspra critica al governo Chávez, considerato molto lontano dal suo modo di concepire la sinistra. Allo stesso tempo si è schierato a fianco di quelli che considera suoi partner e cioè i partiti progressisti e democratici dell’opposizione. Quale sarà la vostra posizione in futuro soprattutto se l’osservazione internazionale darà il placet definitivo alla vittoria di Chávez?-


– I Democratici di Sinistra italiani da tempo portano avanti una politica di incoraggiamento alle forze democratiche, politiche e sindacali del paese che si oppongono al governo scegliendo irrevocabilmente la via democratica e costituzionale. Se si riuscirà, nel giro di poco tempo, ad avere la proclamazione di un risultato definitivo che non sia contestabile da nessuno e queste forze di opposizione continueranno una battaglia democratica per un diverso progetto di sviluppo e distribuzione della ricchezza in questo paese, continueremo ad appoggiarle e ad esserle vicini, a incoraggiarle perchè svolgano fino in fondo un ruolo politico democratico in un paese che, mi auspico, possa conoscere presto un clima diverso e una democrazia più stabile e garantita.


– Se i risultati definitivi, dopo le verifiche chieste dall’opposizione, confermeranno la vittoria del Presidente Chávez molti temono una lenta e costante erosione della democrazia. Da una parte c’è lo spettro delle squadre armate che creano un clima di intimidazione tra tutti quelli che vorrebbero manifestare il proprio disaccordo con il governo e dall’altra quello dell’approvazione di leggi che aumenterebbero la concentrazione dei poteri nelle mani del Capo di Stato. Se ciò accadesse quale sarebbe l’atteggiamento del vostro partito?-


– Credo che il tema della sicurezza e il rispetto dei diritti umani, qualora fosse riconfermata la vittoria di Chávez, dovrebbe essere il primo impegnativo banco di prova al quale verrebbe chiamato il Governo per dimostrare che è capace di aprire una fase nuova. I crimini politici devono essere indagati ed è necessario che finisca la discriminazione verso chi ha firmato. L’osservazione internazionale non può abbassare la guardia se vuole favorire un processo di normalizzazione di questo passaggio, di cui il referendum è stato solamente un primo passo, ma che deve conoscere altri momenti di cambiamento.-


– Continuerete a sostenere le forze democratiche e progressiste schierate all’opposizione?-


– È importante continuare ad incoraggiare le forze progressiste democratiche del paese impegnate a proseguire una battaglia per una diversa soluzione dei problemi. Oggi più che mai è necessario mantenere la serenità e capire che il terreno politico può essere accidentato ma va sempre percorso con chiaro senso democratico e uno sguardo rivolto al futuro.-


– In concreto questo significa che i partiti che continueranno a portare avanti una opposizione democratica potranno contare con l’appoggio dei Ds. Avete già dei programmi in questo senso?-


– In questi giorni abbiamo avuto incontri con dirigenti delle forze politiche, sociali, sindacali e intellettuali a noi vicine e a tutti abbiamo espresso la nostra solidarietà. Nei mesi scorsi abbiamo organizzato, in Italia, incontri e dibattiti sul Venezuela che hanno avuto forte risonanza. In particolare il viaggio di Teodoro Petkoff con un’intensa agenda che prevedeva riunioni in Italia e a Bruxelles, nel Parlamento Europeo. Siamo convinti che ora, più che mai, il sostegno internazionale è importante. Non si può ragionare nei termini “Passata la festa gabbato il santo”. Bisogna continuare a lavorare con serenità e già stiamo valutando possibili incontri in Italia con Pompeyo Márquez e Manuel Cova. Il Venezuela è un paese amico ma, soprattutto, è un paese con una forte comunità che va tutelata.-


– Parlando della comunità italiana va detto che ci sono problemi che vanno al di là dello scontro politico. C’è un evidente impoverimento dei connazionali, una fetta di pionieri non ha di che vivere, la sanità è un problema per tutti e altrettanto lo è la sicurezza personale. Oltre all’impegno politico cosa ci possiamo aspettare sul fronte del sostegno alle battaglie più strettamente sociali che coinvolgono gli italiani del Venezuela?-


– Da anni, molto prima che i vari partiti italiani scoprissero il valore dell’emigrazione, la sinistra italiana è stata accanto ai connazionali all’estero con azioni concrete. Nel vecchio PCI l’ufficio che si occupava di emigrazione era presieduto da Giuliano Pajetta e basta ricordare ciò per capire l’importanza data a questo settore. C’erano poi, sempre di area socialista le associazioni Santi e Filef, attive ancora oggi. Attualmente all’interno del nostro partito i responsabili degli italiani all’estero e del Forum lavorano a stretto contatto con la nostra responsabile esteri, Marina Sereni, per cui le iniziative sono coordinate e tengono conto delle necessità che esprimono le varie comunità e i paesi che le accolgono. In America Latina all’interno delle diverse collettività ci sono problemi comuni che vanno affrontati e risolti e per i quali noi da tempo ci stiamo battendo con un lavoro serio, spesso silenzioso ma concreto per il rispetto che ci meritano i nostri connazionali che sono cresciuti e non accettano più le promesse demagogiche che diventano belle porte aperte sul nulla. In Venezuela, purtroppo, la crisi economica ha trascinato in situazioni difficili anche chi pensava di poter trascorrere una vecchiaia serena e noi sentiamo il dovere di lottare affinche dall’Italia si promuovano iniziative volte ad offrire soluzioni alle loro richieste.-